Legale rappresentante dell’impresa: chi è e cosa fa

Data:

10 Settembre 2021

Tempo di lettura:

3 min

Legale rappresentante dell’impresa: chi è e cosa fa

Chi è il rappresentante legale: il significato del potere di rappresentanza

La rappresentanza legale è un istituto giuridico italiano secondo il quale viene attribuito il potere di rappresentanza ad un soggetto nell’interesse di altri soggetti rappresentati. 

Il potere di rappresentanza può essere conferito ipso iure, come nel caso dei genitori che sono tutori legali dei figli minori, oppure tramite un apposito atto rispondente alle norme del diritto privato.

È il caso quest’ultimo del legale rappresentante dell’impresa, che viene conferita dalla legge italiana allo scopo di tutelare gli interessi generali di una impresa o società.

Chi è il legale rappresentante

Il legale rappresentante di un’azienda è colui che manifesta la volontà di tutti i soci. Il legale rappresentante ha per esempio potere di firma, e può parlare a nome dell’azienda, ma non necessariamente è l’amministratore dell’impresa.

Socio amministratore e legale rappresentante non sono la stessa cosa: mentre la prima figura si occupa della gestione dell’impresa, il compito del rappresentante legale è esclusivamente quello di manifestare la volontà dei soci all’esterno dell’azienda. La rappresentanza è un potere strettamente legato al rapporto con terzi, cioè con realtà esterne alla compagine societaria. 

La figura ed il ruolo del rappresentante legale differiscono in base all’assetto societario dell’impresa:

  • nella ditta individuale: il legale rappresentante della ditta individuale è generalmente il titolare, che amministra e rappresenta la sua azienda. Può però avvalersi di una figura specifica, l’institore, che rappresenta il titolare per l’esercizio dell’impresa commerciale, o per uno specifico ramo d’impresa attribuitogli;
  • nelle S.r.l., Società a Responsabilità Limitata: il rappresentante legale coincide, se non diversamente stabilito nello statuto della società, con il socio amministratore unico oppure con il presidente del Consiglio di Amministrazione;
  • nelle Società per Azioni, S.p.A.: il legale rappresentante viene indicato nell’atto costitutivo della Società, in linea generale, ma in mancanza di indicazioni la rappresentanza legale viene anche qui attribuita al presidente del Consiglio di Amministrazione;
  • nelle società di persone, come le Sas (Società in accomandita semplice) e le Snc (Società in nome collettivo), la rappresentanza spetta al socio o ai soci amministratori della società. Generalmente in questo tipo di assetto societario il socio amministratore ha potere di rappresentanza già secondo l’atto costitutivo dell’impresa.

Quale che sia la compagine aziendale, il legale rappresentante può essere indicato nell’atto costitutivo o nello statuto societario, ed è il soggetto dotato del potere di rappresentare la società di fronte a terzi. 

Rappresentante legale e titolare di un’impresa

Il rappresentante legale di una Srl o di una ditta individuale ha il potere di eseguire atti in nome e per conto della società, o azienda, che rappresenta.

Chi detiene il potere di rappresentanza può dunque assumere impegni ed acquisire diritti a nome della società, nell’interesse dell’ente; il suo compito è quello di firmare atti e mantenere le relazioni della società con l’esterno, anche di fronte ad eventuali procedimenti legali.

Spesso il rappresentante legale di un’azienda, specie nel caso di società di persone, coincide con il titolare dell’impresa, ma si tratta di due ruoli ben diversi all’interno di una compagine societaria.

Il titolare è il soggetto che possiede la società e la controlla almeno per il 25% delle quote: per conoscere il titolare di un’impresa è quindi sufficiente sapere come sono suddivise le quote di capitale sociale tra i soci.

Nel caso in cui nessuno dei soci possieda più del 25% delle quote di capitale, la figura del titolare viene individuata nella persona i cui atti sono in grado di influenzare le decisioni societarie. In ogni caso, il titolare non ha potere di amministrare o rappresentare l’azienda, salvo diversamente specificato in atto costitutivo o statuto societario.

Alcune volte si trova citata l’espressione “legale rappresentante pro tempore”: la locuzione latina indica semplicemente che la carica ha natura transitoria e non definitiva.

Una società può nominare il suo rappresentante pro tempore secondo la volontà espressa dall’assemblea dei soci, oppure indicare nell’atto costitutivo un legale rappresentante la cui figura non è soggetta al vincolo temporale - cosa che avviene quasi naturalmente, per esempio, nelle ditte individuali.

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